Se ne vociferava da tempo. Dopo un anno e mezzo di boicottaggio delle cure domiciliari e delle varie terapie già ampiamente disponibili (e sopprattutto economiche) sul mercato, Pfizer ha annunciato pubblicamente la sua nuova iniziativa nello sviluppo di un antivirale per combattere il virus.
Insieme ai vaccini, la sconfitta del #COVID19 probabilmente richiederà trattamenti #antivirali per coloro che contraggono il virus. Abbiamo avviato uno studio di Fase 2/3 che coinvolge oltre 2.000 partecipanti infetti da SARS-CoV-2 per valutare una potenziale terapia orale: https://on.pfizer.com/376FGpI

In caso di successo, questa terapia #antivirale orale potrebbe essere prescritta al primo segno di infezione e fornire una nuova opzione di trattamento che può essere assunta a casa. https://on.pfizer.com/376FGpI

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Nonostante l’esistenza e il successo già dimostrato dalla sommistrazione di farmaci a basso costo come l’idrossiclorochina, l’ivermectina, il plasma convalascente, la vitamina D e C ad alta dose, ecc. contro il Covid, evidentemente a Pfizer non poteva mancare la possibilità di aggiungere un nuovo farmaco sul mercato. Siccome non bastavano i circa 26 miliardi di dollari di guadagno sui loro “vaccini” – che già stanno dimostrando di essere un fallimento colossale per la prevenzione contro la malattia – ecco all’orizzonte una nuova fonte di guadagno. Sarà interessante vedere nel prossimo futuro se le varie agenzie mondiali per il farmaco (che spesso hanno investimenti nelle stesse case farmaceutiche) saranno così veloci ad approvare questi antivirali di Pfizer quanto erano veloci a rifutare l’efficacia delle altre terapie generiche.
Un altro punto da sottolineare di questa notizia è il tacito riconoscimento di Pfizer che i vaccini non bastano per superare la trasmissione e l’infezione stessa del Covid, un fatto che hanno evidenziato già centinaia di medici e scienziati.
Una delle tante ragioni per cui c’è stato una spinta molto insistente sull’invenzione e l’utilizzo di nuovi medicinali durante la “pandemia” – anche al costo della perdita di vita delle persone malate a cui le cure generiche erano negate – diventa chiara da questo report di Evaluate Pharma:
“Secondo un report di EvaluatePharma [pubblicato giugno 2019] tra il 2019 e il 2024 sono a rischio oltre 198 miliardi di dollari di vendite globali di farmaci da prescrizione. Gli esperti ora avvertono che l’industria farmaceutica è sull’orlo di una seconda patent cliff (scadenza brevettuali).
‘Una patent cliff è ciò che accade quando le entrate di un’azienda iniziano a precipitare o precipitano, perché il brevetto di un prodotto consolidato raggiunge la sua data di scadenza e i concorrenti possono quindi iniziare a vendere quel prodotto’, ha affermato The Motley Fool.
L’industria farmaceutica ha sperimentato la prima ‘patent cliff’ durante gli anni 2011-2016. Durante questo periodo, centinaia di miliardi di farmaci di marca, alcuni dei quali rappresentavano grandi percentuali delle vendite di grandi aziende farmaceutiche, hanno perso la protezione del brevetto. Le patent cliff hanno un impatto enorme sulle entrate delle grandi aziende farmaceutiche, costringendole a trovare modi nuovi e innovativi per ridurre i costi, aumentare i prezzi o trovare nuove fonti di profitto.
I brevetti per i farmaci durano in genere 20 anni. Servono come diritto di proprietà concesso dall’Ufficio brevetti degli Stati Uniti e possono comprendere una vasta gamma di rivendicazioni. Quando un brevetto su un farmaco di marca scade, si apre il mercato ai concorrenti per produrre e vendere trattamenti generici a prezzi inferiori.”