Approfittando del fatto che in questo momento l’attenzione dei media è totalmente assorbita dalla guerra il governo tenta il colpaccio sulla pelle degli italiani e sul loro portafogli.

Qualche tempo fa, in questo blog, avevamo messo in guardia sull’intenzione del governo di procedere con la riforma del catasto, ponendo le condizioni per un aumento della tassazione sul bene rifugio per antonomasia, la casa, in perfetta coerenza con il principio enunciato a Davos dai potenti della terra: “non possiederai nulla e sarai felice“.

La decisione di Draghi, dicevamo nell’articolo, rischiava e rischia di far cadere il governo, vista l’assoluta contrarietà della Lega, e il profondo scetticismo di Forza Italia e Movimento 5 Stelle.

Ora, approfittando della distrazione generale e del fatto che Salvini è sotto accusa per la sua posizione, considerata filorussa e collaborazionista, “nonno banchiere” cerca di portare a casa il risultato, minacciano la crisi di governo e mentendo spudoratamente.

Il centrodestra unito, nelle scorse settimane aveva proposto lo stralcio dell’articolo 6 della legge delega fiscale, ossia quello che riguarda la riforma catastale, trovando una sponda anche tra i “grillini”. Ma ora , nella discussione in commissione Finanze alla Camera, Maria Cecilia Guerra, la sottosegretaria all’Economia, ha minacciato la crisi di governo in caso di mancata approvazione dell’articolo 6, affermando che se la riforma del catasto non passa “si ritiene conclusa l’esperienza del governo”.  Apriti cielo! la Lega ha definito le parole di Guerra un «aut aut» gravissimo e si è decisa l’interruzione della seduta e la convocazione dell’ufficio di presidenza,  rimandando a giovedì il voto.

Ma il governo dei “migliori” sembra decisissimo a procedere, costi quel che costi, all’approvazione della riforma che “ci chiede l’Europa”.

Oltra al danno c’è però la beffa, infatti il governo sembra deciso a prenderci per i fondelli come di consueto: un comma dell’articolo 6 infatti afferma che le informazioni raccolte non dovranno avere prevede un nuovo sistema di rilevazione catastale degli immobili con nuovi strumenti per Comuni e Agenzia delle Entrate. Tutte le informazioni raccolte dovranno essere disponibili dal 1° gennaio 2026, ma, recita espressamente un comma dell’articolo, questo avverrà senza “alcun impatto fiscale”.

Le informazioni raccolte, secondo l’esecutivo di Draghi, non saranno quindi utilizzate per aumentare le tasse sulla casa. Si tratta, secondo la sottosegretaria Guerra di una riforma la cui «finalità è solo quella di una mera indagine statistica».

In sostanza ci stanno dicendo che nel pieno di una crisi internazionale, con l’inflazione alle stelle e aziende e famiglie in ginocchio, il governo è pronto ad andare a casa se non gli consentono di svolgere un’indagine statistica.

Una bugia che appare ridicola e ricorda un’altra clamorosa panzana, sostenuta da Draghi in persona quando ci diceva che il green pass garantisce di trovarsi in ambienti sicuri, dove non si può contagiare né essere contagiati.

ARNALDO VITANGELI

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