Bianchi all’Aspen: “Riaddestrare 650mila docenti al digitale”. E ci penseranno le big tech Usa
“La scuola italiana va indirizzata al digitale” dice Bianchi: ma non non si parla di strumenti didattici di nuova concezione, non si parla di pc o tablet al posto dei tradizionali e pesanti libri.
L’intervento che il ministro delll’Istruzione Patrizio Bianchi a Venezia è ben più profondo e “delicato”.
Nel corso del convegno “Ethics and Artificial Intelligence Confirmation”, promosso dall’Aspen, Bianchi ha dichiarato che In Italia, “vanno riaddestrati 650mila insegnanti per andare incontro ad insegnamento adeguato al futuro digitale e all’interconnessione globale che si è ormai prospettato”.
Fin qui nulla di strano: sembrerebbero provvedimenti per svecchiare e mettere al passo dei tempi la scuola pubblica: il passaggio più interessante è quando il ministro spiega gli interventi che prevede da qui a 5 anni per la didattica.
“Dobbiamo affrontare questo percorso – ha spiegato Bianchi – per introdurre nella scuola l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione collegata alla questione etica”.
L’intelligenza artificiale e etica digitale due questioni importantissime su cui ci sarebbe da dibattere prima di dare per acclarato in che termini andrebbero inseriti nella didattica dei nostri ragazzi.
Parliamo dell’organizzazione internazionale no profit, l’Aspen institute, promotrice del dibattito, fondata nel 1950 con filiali in Francia, Germania, Romania, Spagna e Ucraina: la sede centrale è però a Washington e tra i suoi finanziatori troviamo la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, altre due associazioni “filatropiche” americane.
Si tratta di uno di quei “club esclusivi”, come la Commissione trilaterale, il World Economic Forum di Davos, che il settimanale “The Economist” ha battezzato come “Globocrati”.
Ne parla abbastanza esplicitamente Paolo Barnard, nel suo saggio “Il più grande Crimine”, dove si analizzano movimenti come la globalizzazione, correlandoli all’economia e alla politica.
Il presidente dell‘Aspen Institute Italia è Giulio Tremonti, Ministro delle finanze e dell’economia nei governi Berlusconi, mentre tra i membri dell’esecutivo troviamo nomi noti come quello di Gianni Letta, Paolo Mieli e Giuliano Amato.
Personaggi che già dichiarano apertamente una certa linea politica, etica, liberal globalista indicata da molti, il New York Times Stesso ne ha parlato, come origine dei mali delle democrazie occidentali.
Bianchi dichiara nel suo intervento che “Il problema al quale stiamo lavorando è come le aziende del sistema globale possono essere d’aiuto per l’Ue e per l’Italia per raggiungere il risultato di questa diversa crescita formativa interpretando in modo corretto i nuovi linguaggi che devono usare ai vari livelli li insegnanti di matematica, materie umanistiche, lingue per toccare i 10mln di studenti italiani“.
Le elitè globaliste insomma dovrebbero contribuire alla formazione dei nostri ragazzi, insegnando tecniche di linguaggio ai docenti: gli insegnanti impareranno come indottrinare gli studenti per farli crescere come perfetti ingranaggi del sistema.
Dopo lockdown, mascherine, greenpass e terrore sanitario un altro passo verso il grande reset, economico, ma anche etico, che passa da un varco non omissibile, l’educazione delle prossime generazioni, magari combinando la formazione all’Intelligenza artificiale, ultimo tassello del tanto desiderato transumanesimo per la quarta rivoluzione industriale.
E con una classe di insegnanti ricattabili, spaventata e pavida, colpevolmente silente, prona, succube ai programmi ministeriali, che già abbiamo visto accettare senza batter ciglio provvedimenti discriminatori e liberticidi come il green pass o l’obbligo delle mascherine negli ambienti scolastici, il “disegno di rieducazione” sicuramente riuscirà in pieno.
Bisognerebbe si ripartire dalla formazione degli insegnanti, certo, ma con una formazione intellettuale: il quadro di oggi è quello di individui inadeguati, senza motivazione.
E così l’Italia affogherà.
ANTONIO ALBANESE
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