Elon Musk ha ragione. Il visionario magnate di Tesla aveva messo in guardia sul calo demografico mondiale non molto tempo fa, ma ora uno studio di Lancet sulle proiezioni demografiche dal 2017 al 2100 conferma gli allarmi di Musk: la popolazione mondiale, se il trend continua, attraverserà una crisi demografica senza precedenti.
Ora bisogna sempre tener conto che si tratta di proiezioni sino al 2100, e quindi possono cambiare mille cose. Facendo un parallelo con questo secolo, il mondo del 2000 era imprevedibile stando allo stato delle cose del 1917. Solo un esempio: l’Africa nel 1917 stava attraversando una crisi demografica, oggi esplode demograficamente. Ma ovviamente le proiezioni possono basarsi solo su trend attuali. Ci saranno nazioni che nel 2100, stando così le cose, vedranno la loro popolazione dimezzata. Fra queste Giappone e Cina. Tutto questo smentisce Greta, gli allarmismi sulla sovrappopolazione e via dicendo. Addirittura l’articolo di Lancet conclude dicendo che “una politica adattata a una bassa fertilità continuata, ma che sostenga e migliori la salute riproduttiva della donna, sarà cruciale nei prossimi anni”
E chi lancia questo allarme? Bene, alla voce “Funding” riguardante questo studio leggiamo “Bill and Melinda Gates Foundation”. Quindi il grande sterilizzatore Gates ora lancia un’allarme sulla crisi demografica? Interessante. Dov’é la fregatura? Oppure si sono accorti che le politiche di questi anni sono state disastrose?
D’altronde la politica di “controllo della popolazione” è disastrosa. L’esempio più lampante è la Cina. Negli anni 70 Deng Xiaoping, preoccupato per la sovrappopolazione cinese, istituì la feroce politica del figlio unico. Che è stata ritirata proprio in questi anni a causa della crisi demografica che nei prossimi anni sarà un problema per la rampante economia della Terra di Mezzo in quanto mancheranno giovani lavoratori e il sistema pensionistico diventerà sempre più instabile
Elon Musk ha quindi posto un problema reale che molti, per pura ideologia, non vogliono vedere. E che oramai è un problema mondiale: un pianeta incanutito non cresce. Poi è ovvio che da qui al 2100 possono cambiare mille cose. Uno degli errori della nostra mentalità moderna, frutto marcio del pensiero hegeliano e marxista, è una sorta di determinismo storico basato sui trend del momento. Un determinismo applicato alla futurologia e che spesso si rivela fallace: tutti ricordiamo quando negli anni 80 si parlava di un sorpasse economico “inevitabile” del Giappone rispetto agli Stati Uniti. Sorpasso che, causa la deflagrazione di una bolla immobiliare, non avvenne.
Ma sta di fatto che il trend è preoccupante e smentisce tutti i futurologi che, appunto, hanno basato le loro analisi su trend obsoleti, “da boomer” (stavolta è il caso di dirlo) e che vengono smentiti dai fatti.
ANDREA SARTORI
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