La stampa estera inizia ad attenzionare le forze del dissenso, mentre i sondaggi elettorali italiani le fanno sparire.

L’altro giorno France Soir ha titolato: “Italia: dopo le dimissioni di Draghi, decolla il partito sovranista Ancora Italia”. Nell’articolo segue un approfondimento, che dipinge un più ampio quadro dell’area antisistema che si va delineando in vista del voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. Occhio che il pezzo è del 31 luglio: può contenere alcune imprecisioni, dal momento che nel frattempo la situazione politica è in continua evoluzione, ma offre ad ogni modo un interessante esempio di come alcuni osservatori internazionali guardano al Bel Paese. A proposito del primo Festival di resistenza costituzionale, svoltosi il 9 e 10 luglio a Torino, France Soir inoltre afferma:

Nonostante il successo del festival e la presenza di migliaia di persone in un periodo di vacanza, l’evento ha ricevuto scarsa copertura da parte dei media tradizionali, ad eccezione dell’agenzia di stampa Ansa.

Analogamente, sul congresso nazionale di Ancora Italia tenutosi a Napoli il 16 e 17 luglio:

Per quanto riguarda la stampa tradizionale, è ormai impossibile ignorare un incontro così importante. Nel tentativo di accendere i fuochi e creare un diversivo, ha sventolato lo “spaventapasseri di Putin”. Una strategia che può funzionare per un po’, ma che potrebbe mostrare molto presto i suoi limiti, soprattutto quando gli italiani verranno a conoscenza degli ultimi piani statunitensi per l’Italia.

Passando alla Spagna, 20minutos ha di recente titolato: “La zuppa alfabetica della crisi perpetua dell’Italia: i partiti e i candidati alle elezioni di settembre”. Segue rassegna dei competitor in campo. Anche qui delle inesattezze, quanto a identità e alleanze nell’area dell’opposizione. Colpisce tuttavia il fatto che i partiti tradizionali e quelli antisistema sono citati attribuendo loro pari dignità.

E in Italia? Fanpage si chiede “Quanto valgono i no vax nelle urne?”. Basta ignorare i contenuti politici et voilà: l’etichetta è servita. A parte qualche caso isolato (come ad esempio questo)  per il resto sui principali media mainstream si trova ben poca cosa.

Infine i più recenti sondaggi ufficiali, consultabili qui: quasi nessuno prende in considerazione il dissenso, eccezion fatta per Italexit, che compare spesso come fosse l’unico soggetto antisistema in corsa. In compenso più di una rilevazione attribuisce interessanti percentuali di consenso a voci come “altro” o “altre liste”. Che le urne possano riservare qualche sorpresa?

LILLI GORIUP

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